Diversità morfologica

BECCO

L’adattamento all’ambiente è alla base della diversità morfologica. Esistono uccelli ad alta specializzazione alimentare che possono sopravvivere solo nell’ecosistema loro congeniale come ad esempio l’Avocetta; altre specie, invece, hanno una strategia di sopravvivenza più elastica e opportunista e sono in grado di adattarsi a diverse condizioni ambientali e alimentari.

La forma e la dimensione del becco ci rivelano una grande quantità di informazioni sulle abitudini alimentari e sulle differenti tecniche usate per procurarsi il cibo.

Becco lungo, diritto e sottile

Adatto a intercettare larve, molluschi e piccoli crostacei nei terreni molli, umidi e fangosi. In questo gruppo possiamo annoverare la folta schiera dei piccoli e medi limicoli come i beccaccini, le pittime, le pantane e i combattenti

 Becco sottile, diritto, mediamente lungo e appuntito

Adatto per catturare insetti, larve e piccoli crostacei nei bassi fondali o in superficie ma non per sondare gli strati melmosi: a questo gruppo appartengono cavalieri d’Italia, pettegole e totani.

Becco sottile e leggermente allungato

Adatto alla ricerca di alimenti sul terreno e nelle zone di acqua bassa, ma anche sotto lo strato fangoso. Di questo gruppo fanno parte: corrieri, fratini, piro piro e gambecchi.

 Becco lungo, sottile e ricurvo all’insù

L’unico limicolo con questo caratteristico becco e l’Avocetta che lo utilizza in modo assai singolare fendendo l’acqua con sciabolate a destra e a sinistra per filtrare e trattenere microrganismi, grazie alla finissima dentellatura.

Becco lungo, robusto e appuntito

Usato come una fiocina per trafiggere le prede.

E’ caratteristico degli uccelli che si nutrono principalmente di pesci, anfibi e piccoli roditori, come gli aironi, le cicogne i tarabusi e le garzette.

Becco molto lungo e ricurvo

Usato per sondare gli strati melmosi in profondita alla ricerca di larve, molluschi e invertebrati in genere. E’caratteristico di chiurli e mignattai.

Becco lungo, largo e piatto

Dotato di finissima dentellatura atta a filtrare l’acqua per trattenere microrganismi ed essenze vegetali. Tipico il becco della Spatola, largo e appiattito all’estremità simile e quello del Mestolone, un’anatra di superficie.

Becco mediamente lungo e lievemente ricurvo

Adatto alla ricerca di larve, molluschi, vermi e insetti negli strati superficiali dei fondali melmosi. A questo gruppo appartengono i piovanelli.

Becco tozzo, robusto a `cucchiaio’

Caratteristico dei fenicotteri che usano it becco per smuovere la superficie dei fondali melmosi e filtrare dall’acqua microrganismi e sedimenti algali.

 

LA SPECIALIZZAZIONE ALIMENTARE

Le diverse specie che convivono nello stesso habitat occupano differenti nicchie ecologiche.

La specializzazione alimentare consente a molte specie di adattarsi a un particolare ambiente senza invadere nicchie alimentari occupate da altre specie, evitando in tal modo, di innescare continue competizioni territorials e comportamenti troppo aggressivi. Osservando grandi assembramenti di uccelli di svariate specie nello stesso luogo si potra constatare che, al di la di qualche piccola scaramuccia, tutti gli individui sanno convivere nello stesso territorio perchè ogni specie ricerca il cibo a diverse profondita o con modalità spesso molto differenti.

Infatti gni specie ha una sua precisa collocazione territoriale ottenuta in milioni di anni di evoluzione. Questa legge naturale aiuta a conservare l’equilibrio tra le popolazioni autoctone. Ecco perche é cosi importante non immettere o liberare nell’ambiente animali alloctoni, poiche potrebbero invadere le nicchie alimentari delle specie originarie sovrapponendosi, o peggio sostituendosi ad esse e provocando spesso la loro scomparsa.

Pavoncelle e pivieri dorati sono specie dalle abitudini affini prediligono i campi erbosi, le rive delle lagune ove si cibano di invertebrati: insetti, ragni lombrichi e molluschi che catturano sul terreno.

Gambecchi, piovanelli, fratini e corrieri sono i piu piccoli fra i limicoli del continento europeo. Frequentano rive sabbiose, isolotti e zone umide con bassi livelli d’acqu nutrendosi di invertebrati, insetti e piccoli crostacei che ricercano freneticamenli sotto it primo strato di superficie fangosa.

Piovanelli, combattenti, pantane e totani mori hanno dimensioni poco piu grandi, unghe zampe e becco dalla forma e lunghezza diversificata. Possono spingersi in acque più alte per ricercare larve, molluschi, piccoli crostacei, sondando con it loro cco molto al di sotto della superficie fangosa.

I chiurli sono trampolieri di medie dimensioni, con un lungo becco ricurvo verso basso che affondano in profondita nei morbidi terreni melmosi e nei prati umidi la ricerca di vermi, larve e piccoli crostacei.

I Cavalieri d’Italia e avocette ricercano it loro cibo solitamente al di sopra della superficie melmosa in acque basse o anche piu alte. Singolare è il becco ricurvo all’ insù dell’Avocetta che non è adatto a perforare il terreno ma che viene utilizzato per fendere l’acqua con movimenti laterali del becco per filtrare microrganismi larve.

Aironi, garzette e cicogne sono grandi trampolieri con becco robusto molto lungo puntito, atto a trafiggere pesci e piccoli anfibi, come una fiocina, anche in e piuttosto profonde.

Le Spatole hanno il becco lungo e piatto e filtrano le acque fangose. I fenicotteri hanno zampe molto lunghe e il loro becco tozzo e ricurvo, serve per smuovere il fondale melmoso e filtrare l’acqua alla ricerca di microrganismi ed essenze vegetali.

 ZAMPE

Pure i piedi presentano forme differenti, essendo adattati alle esigenze particolari di vita delle diverse specie. Gli uccelli che devono nuotare come le anatre hanno sviluppato piedi palmati con le dita congiunte da una membrana estesa a tutta la lunghezza delle dita, altri hanno dita sottili per evitare di affondare nel fango.

 IMPRONTE

La palmatura del piede è in generale molto evidente negli anatidi e in tutte quelle specie che debbono servirsi dei piedi come vere e proprie pinne per nuotare, mentre nei limicoli questa caratteristica a assente o meno marcata e serve soprattutto per non sprofondare nei terreni instabili, molli e fangosi

PIUMAGGIO

Le penne si sviluppano da papille o follicoli nella cute, generalmente in aree dette pterili, che sono separate da aree cutanee senza penne, dette apterili

Se ne distinguono 5 tipologie:

  • Penne di contorno(tipiche penne del corpo e le penne del volo)
  • Semipiume
  • Piume
  • Setole
  • Filopiume

Le penne di contorno presentano una base tubulare corta, il calamo, che rimane saldamente impiantata all’interno del follicolo da cui si origina la penna fino a quando avviene la muta. In posizione distale rispetto al calamo c’è un rachide lungo che porta ramificazioni laterali intervallate chiamate barbe, queste portano delle barbule che unite tra loro per mezzo di uncini vanno a costituire una superficie chiamata vessillo. Le penne remiganti(delle ali) e le penne timoniere(della coda) sono penne di contorno grandi, rigide e modificate per il volo.

Le semipiume sono penne con struttura intermedia tra quelle di contorno e del piumino. In esse si combinano un grosso rachide con un vessillo interamente piumoso. Le semipiume si possono distinguere dalle piume per il fatto che il rachide è più lungo della barba più lunga. Esse  sono per lo più nascoste tra le penne di contorno, provvedono all’isolamento termico e aiutano a modellare i contorni del corpo di un uccello.

Le piume , in cui il rachide è più corto della barba più lunga o assente, sono di vari tipi o interamente piumose. Esse provvedono all’isolamento termico degli uccelli adulti in tutte le specie.

Le setole sono penne specializzate, con un rachide rigido e barbe solo nella porzione prossimale o del tutto assenti. Le setole sono presenti più comunemente intorno alla base del becco, intorno agli occhi, sulla testa…

Le filopiume sono penne sottili simili a capelli, con poche barbe corte o barbule all’estremità, sono strutture sensoriali che coadiuvano l’azione delle altre piume.

L’impermeabilizzazione all’acqua delle penne è ottenuta spalmando sull’intera superficie del corpo il secreto ceroso di una ghiandola portata sul rudimento della coda(ghiandola dell’uropigio)

Le sostanze che determinano il colore della penna vengono assunte durante lo sviluppo.

Il bianco deriva dall’assenza di elementi coloranti nella cheratina pura.

Il bruno e il nero sono prodotti dalla melanina.

Il rosso e il giallo sono prodotti dai carotenoidi

L’azzurro no di un pigmento ma della presenza di cheratina trasparente e incolore sopra un pigmento nero.

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